Pensieri e Parole
Cacca is in the Air
15 ottobre 2012
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Nella Top 5 delle cose che pensavo non avrei mai detto c’è sicuramente:

“Amore, ti va di andare a fare la cacca insieme?”

Mi sembra pure normale, feticisti del genere a parte.
D’altra parte, in tutta sincerità, voi avreste mai pensato che un giorno sareste stati responsabili della gestione dello sfintere di qualcuno?
Ma c’è qualcosa di più.
C’è che questa sfida mi intrippa un casino.
Molto più del passaggio mani/posate o del salto da quattro zampe a bipede.
Perché?
1) Perché sono stufa di spendere soldi per pannolini.
2) Perché vedere quel sedere foderato di un panettone di ovatta mi ha sembra dato l’idea di scomodità.
3) Perché se un bambino di 1 anno riesce a mangiare il pollo con la forchetta, può fare qualsiasi cosa.

(No, non è vero.
E’ che la nostra adorata tata mi ha detto che i bambini filippini tolgono il pannolino a 1 anno.
E quando le ho chiesto: “ma come fate?” mi ha risposto: “Se anche qui doveste lavare i pannolini a mano, lo fareste anche voi”.
Di fatto, tutto ha avuto inizio da qui.)

METODO
Abbiamo cominciato che Alice aveva 9 mesi, ed era già molto affascinata dalla cosa (e dai bisogni dei nostri cani).
Ho chiesto alla pediatra e mi ha dato l’ok.
Ho trovato il conforto della mia unica dea Tracy Hogg.
Il suo ragionamento è ancora più basilare e parte da un’apparente contraddizione:
Per farli camminare, li aiutiamo a stare in piedi sulle proprie gambe. Passano settimane in cui traballano appoggiati a noi e poi, una volta che muscoli e cervello sono pronti, cominciano a camminare e non si fermano più.
Per farli mangiare, li imbocchiamo e dopo mesi di cibo volante li vediamo inforchettare il pollo meglio di noi (appena si girano lo mangiamo con le mani).
Per farli andare al bagno come ci regoliamo?
Aspettiamo che siano pronti.
Se vogliamo aiutarli a renderli più autonomi, accompagniamoli anche in questa esperienza: allestiamo un spazio per loro (vasetto)e diamogli una routine.
Tra l’altro, più sono piccoli e più sono disposti a stare fermi sul vasetto. Più sono piccoli e meno hanno evidente la comodità del pannolino, per cui sarà più semplice farli “rinunciare” a questo privilegio.

Detto questo, siccome sono cocciuta ma non sadica, ho cercato di non spingere Alice più del necessario.
Non è che le ho messo in conto i pannolini usati o le ho ridotto le chiappe col tatuaggio della tazza a forza di lasciarcela sopra per ore.

STRATEGIA
Ho comprato un vasetto. Criterio di acquisto: quello che avrei voluto io per posare le mie adorate chiappe: Bloom, 40€, riciclabile anche come panchetta e rialzo.
E ho osservato Alice per un paio di giorni, per cercare di individuare il momento in cui faceva la pipì e la popò e di riconoscerne i segni, prima dell’inequivocabile color rosso peperone.
E’ bastato questo per scoprire così che Alice era un orologio svizzero: 20 minuti dopo aver bevuto, pipì. Per la cacca, mattina appena sveglia e pomeriggio dopo merenda (come nonno suo!).

AZIONE!
Una volta acquisite le informazioni preliminari su tempi e segni, all’avvicinarsi dell’ora X, le dicevo che dovevo andare al bagno per fare la pipì.
Lei ovviamente mi seguiva e infilava la testa dentro al water per vedere cosa facevo.
Allora le chiedevo se voleva fare come mamma. Ovviamente si.
La mettevo seduta sul cessetto e cominciavo a leggerle un libro.
Dopo pochi minuti lei faceva la pipì o la popò e io Bravaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!
La prendevamo, la buttavamo nel water e lei tirava l’acqua.
E così all’infinito.
Da 9 mesi e 19 mesi. Tra mio marito ed io avremo letto con lei 120 libri.
Un libro su tutti, Chi me l’ha fatta in testa? Ovviamente, la cacca. Naturalmente, è un libro sonoro.
Ammetto che è stata un pò una rottura di scatole, perché purtroppo come tutte le cose, funziona solo se fatto con costanza e determinazione.
Un’unica attenzione: la regola deve valere per tutta la famiglia, tata e nonni compresi.
L’asilo nido ha rallentato un pò il percorso (maledetti, solo per loro pigrizia), ma alla faccia loro ce l’abbiamo fatta lo stesso.

MORALE DELLA FAVOLA
Oggi Alice ha 1 anno e 10 mesi ed è lei a dire quando vuole andare al bagno e, a parte un pò di aiuto a tirare giù i pantaloni, fa tutto da sola.
Ovviamente, quando guarda Pocoyo stesa sul divano, non dice nulla e la fa lì dov’è.
Ma d’altra parte, se potessi lo farei pure io…

Voi come la state vivendo?
Oppure, a quale altra missione vi siete dedicate?
O ancora… sono solo una povera pazza? 

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There is 1 comment

  • mio figlio aveva 2 anni e 5 mesi circa quando ha deciso di suo che non voleva più il pannolino.. era marzo o aprile non ricordo bene ma come sempre da noi, c’era già caldo e a lui dava fastidio svegliarsi col fagotto pieno di pipì. in effetti io avevo provato a levarglielo l’estate precedente ma ancora lui non aveva capito bene come funzionasse la cosa e ho desistito… Quando poi qualche tempo dopo ha iniziato a levarselo lui appena si svegliava ne ho profittato dicendogli va bene lo levi ma se devi fare pipì a questo punto la fai nel vasino e non dove ti capita… dopo una settimana circa faceva da solo e non posso dimenticare l’espressione che ha fatto alla prima popò (per quello c’è voluto un po’ più di tempo perché si vergognava e continuava a farla nel pannolino infatti la prima volta nel vasino è stato solo per caso), anche in questo caso ho profittato della casualità e del fatto che lui aveva trovato nella sua prima popò una vaga somiglianza con un animale e quindi da quel momento ogni volta dovevamo trovare una somiglianza con qualcosa prima di gettarla via…. rimaneva però ancora la notte… io, temendo che durante il sonno non si controllasse, continuavo a mettergli il pannolino fin quando una cugina (laureata in psicopedagogia infantile) non mi ha informata che per lui questo era destabilizzante, allora via il pannolino anche la notte… devo dire, con mia sorpresa perché già mi immaginavo di dover lavare le lenzuola ogni giorno per un lungo periodo, che ha perso il controllo solo un paio di volte all’inizio poi basta.

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