Possibile che non ci sia una via di mezzo tra il sonno di Chopin e l’esaltazione del Coccodrillo?
Mumble Mumble.
Faccio mente locale.
Durante la gravidanza, come ogni mamma, sono stata sommersa di cd, consigli, link su come la musica classica sia rilassante e benefica per mamma e bambino.
E così mi sono ritrovata a scaricare canzoni e applicazioni musicali, strizzando il pancione in una cuffia professionale oppure rimanendo con i gomiti a mezz’aria nel tentativo di appoggiare gli auricolari dell’Iphone all’ombelico.
Risultato: braccia addormentate, scoglionamento latente e… che palle ‘ste sonate!
Poi è nata Alice, ed è d’obbligo confrontarsi con le Ninne Nanne.
Per quanto mi riguarda, parentesi molto breve.
L’ho superato solo con la fantasia: la melodia era sempre quella dei Tre Piccoli Porcellini e le parole, a casaccio (parolacce comprese).
Il Papotzi, specializzato nella macchina del capo ha un Pffff nella gomma. Povera Alice. Non dico altro.
Giovanni Allevi ci ha salvato.
In un attimo Alice ha 8 mesi. Domenica di pioggia. A mezzogiorno eravamo già a corto di idee.
Chiediamo aiuto a Google e papotzi digita: musica bambini.
Primo Risultato: Il Coccodrillo come Fa.
E da qui, il girone infernale di YouTube.
Alla fine di ogni canzone il sistema ci suggerisce un’altra canzoncina, nella serie: Ci vuole un Fiore, Volevo un Gatto Nero, La bella Tartaruga.
E così, dico davvero, all’infinito.
Ma Alice apprezza e così compriamo anche i CD.
Le bancarelle ne sono piene e con 10€ ti porti a casa 90 canzoni.
Sintesi: sono 4 mesi che a casa ascoltiamo solo Compilation per bambini.
In due parole: Un Incubo Musicato.
Da qui, il mio * OBIETTIVO DEL MESE: RIPORTARE LA MUSICA IN QUESTA CASA *
Cerco di razionalizzare e ne parlo con il mio alter ego stitico.
– Alice ascolta solo canzoni per bambini.
– Perché?
– Mmmm… Perché gliele proponiamo noi (cazz…) .
– Quindi?
– Potremmo offrirle delle alternative…
– Quali?
– Qualcosa che piaccia anche a noi!
– Si, perché bisogna sempre cercare la via di mezzo che faccia contenta un pò tutta la famiglia.
Allora. Tre cose per uno.
Ad Alice piacciono i ritornelli, i ritmi serrati e i cori.
A me piace Daniele Silvestri, la Dave Matthews Band e il cd “Maurizio Pollini Plays Schumann”.
A papotzi piacciono i brasiliani, Sostakovic e Tom Waits.
A tutti e tre piace dimenarsi senza criterio a suon di musica.
Itunes fa il resto: in modalità Random distribusice a giro gioia e soddisfazione a tutta la famiglia!
E vi assicuro che io e papotzi oggi ci divertiamo mooooolto di più!
Quanto ad Alice, sui ritmi brasiliani sfoggia un gran movimento di bacino!
Poi, da cosa nasce cosa.
Il piacere di godersi insieme un pò di musica ci ha spinto a cercare altri modi di condividere un momento musicale insieme.
E così, abbiamo scoperto i concerti “Che Orecchie Grandi Che Ho!” organizzati dall’AIGAM: una figata assoluta!
(Unica pecca, c’è da dirlo, il costo: 8€ per i bambini e 18€ per ogni adulto…)
I concerti sono organizzati nella Sala Risonanze dell’Auditorium di Roma, ma so che ne organizzano in tutta Italia.
Un centinaio di persone tra genitori e bambini, tutti a piedi nudi, tappetone steso a terra, circondati da strumenti e musicisti della Accademia Nazionale di Santa Cecilia.
Musica dal vivo, cori, il tutto ad un passo dagli strumenti, jazz, classica e Pop.
Tutti incantati per 50 minuti, bambini liberi di ballare, girare, cantare… e idem per i genitori!
Non solo.
A fine concerto i bambini possono toccare tutti gli strumenti e suonare a modo loro!
Alice è impazzita: violoncello, batteria, pianoforte, violino… non le bastavano gli occhi…e le mani!
Morale della favola:
Uscire dal tunnel delle canzoni per bambini, si può!
There are 0 comments