Pensieri e Parole
Tetta o Tettarella… è davvero questo il problema?
20 novembre 2012
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Secondo me
la contrapposizione latte naturale/latte artificale
è una grande cazzata.

Ciò non toglie che è la prima vera pippa mentale che ho dovuto affrontare, come qualsiasi altra neo mamma.
Già prima di partorire pensavo: che colore avrà ‘sto colostro? quando arriverà il latte? e se non scende? e gli anticorpi di Alice?
Appena tornata a casa dall’ospedale, tutti che mi chiedevano: allatti al seno vero? ciuccia bene? che bella sensazione eh?
Nel frattempo, felicità, ormoni a palla, insicurezze, i punti del cesareo che tiravano e, quasi dimenticavo… una nuova arrivata in casa!
Da allattare, come natura vuole. Parole di pediatra. Ok.

E quindi?
Il latte è arrivato, non molto.
Poco dopo, le ragadi.
Alice si svegliava ogni ora, sempre affamata.
Io, isterica.
Il Papotzi, sempre presente ma forzatamente in disparte.

Dopo altri 10 giorni passati così, cerco conforto nel pediatra e mi sento dire: “Signora è così che funziona, avere un figlio non è mica una passeggiata. Funziona così da secoli. E il latte materno è fondamentale almeno fino al sesto mese, lo dice anche l’OMS. Mi chiami solamente se la bimba comincia a perdere peso. E mi raccomando, cerchi di rilassarsi perché è fondamentale”.

Questa era proprio la spinta che ci serviva: in 2 ore abbiamo cambiato pediatra, comprato un set di biberon e una cassa di latte liquido artificiale, il Papotzi ha preso possesso della poltrona in camera di Alice e le ha regalato la sua prima vera poppata.

E io?
Ho dormito 8 ore di fila.
E Alice?
Si è addormentata con il sorriso che vedete qui e che le è rimasto impresso in faccia per tutte le 4 ore che ha dormito… e per il resto delle sue poppate ♥

In tre diverse stanze della casa 

c’erano tre persone che sorridevano.

E questo, ho imparato, 

vale più di ogni altra cosa.

Lo so che non varrà per tutte, lo so che ognuna di noi ha la propria psicologia e che allattare può essere un’esperienza stupenda.
Ma per me non lo è stata.
E siccome credo che non sono stata né sarò l’ultima, volevo raccontarlo.
Perché il mondo (e il web) è pieno di donne che raccontano il loro giusto entusiasmo per l’allattamento al seno, ma scarseggia di mamme che condividono la loro altrettanto felice esperienza con il biberon.

E non è una filosofia contro l’altra.
Né una donna contro l’altra.

E’ ogni donna con se stessa, il propio figlio, il suo compagno.
Il resto si fotta.
Quanto all’amore, ha dei canali tutti suoi, che nulla hanno a che vedere con tette o biberon.

E voi, che esperienza avete avuto con tette, pediatri, latte & co.?

Vi siete sentite libere di scegliere tra allattamento al seno o latte artificale, comprese dalla vostra famiglia, dal vostro compagno? 

Vi giravano le scatole quando tutti vi chiedevano della vostra attività mammaria? 

P.S. Un consiglio pratico.
A tutte le zie, i vicini, le colleghe e i passanti che neanche ti conoscono e ti chiedono: “Allatti al seno?”
Una sola risposta: “Perché, hai fame?”

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There are 12 comments

  • disqus_LfViYq6rxW scrive:

    Ciao, capito qua per caso e leggo il tuo post; sono mamma di due ragazzini allattati artificialmente… sanissimi, mai dato un antibiotico; il latte materno è mitizzato, crescere una creatura con il latte artificiale non significa essere meno mamma! Le aspettative uccidono, sii te stessa e fregatene! Bellissima bimba!

    Ba

    • Babalà scrive:

      cIao Ba! Sono felice che tu sia capitata da queste parti 🙂
      hai centrato in pieno l’aspetto che secondo me viene troppo sottovalutato nel parlare di allattamento: il benessere psicologico della mamma, perché è poi da questo che dipende il benessere del bimbo e della coppia…

  • Barbara scrive:

    Sul sito genitoriale che seguo di più (non me ne volere, tu sei arrivata dopo 😉 ) c’è stato un intero mese dedicato all’allattamento, di tutti i generi. Mi chiedevo se avessi visto qualche post e se ti andasse di lasciare la tua testimonianza… ti mando il link:

    http://genitoricrescono.com

    http://genitoricrescono.com/tag/allattamento/

    Comunque io sono d’accordo con te. La serenità familiare è il primo bene da salvaguardare e non ci sono regole generali possibili: ogni bambino è a sè, ogni mamma è a sè, ogni papà è a sè, ogni famiglia è a sè. ogni seno è a sè.
    Baci
    Barbara (di Rudy e TopaGigia, tanto per capirci)

    • Babalà scrive:

      Uellà Barbara, buondì!
      Conosco il canale e mi piace assai. E’ lì che ho trovato conferma di non essere una pazza ad amare Tracy Hogg 😉
      Quanto alla discussione sull’allattamento, vado a dare uno sguardo e ti faccio sapere.
      Baciba

  • elisa scrive:

    Ciao….ho avuto la tua stessa esperienza con il primo flglio. Il latte mi è arrivato dopo una settimana dal parto, e il mio bimbo ormai si era abituato al bibeon. Ho provato per un mese a dargli il mio latte con la conclusione che io ero stressata, lui pure…in casa tutti, ho usato anche il tira latte..Alla fine decisi di dargli solamente il latte artificiale. Con la seconda gravidanza speravo che andasse diversamente, invece no. Io ammetto che nn mi piace allattare al seno, ma questo nn fa di me una cattiva madre, poco amorevole e affettuosa.

    • Babalà scrive:

      Ciao Elisa!
      oddio non apriamo la parentesi tiralatte… meglio dimenticare certi ricordi!
      Per il resto, posso dirti una cosa: io sono sicura che parte della ragione per cui non ho allattato al seno è perché non mi piaceva l’idea di allattare al seno.
      E ti dirò di più: aver seguito il mio istinto e le mie esigenze ha fatto di me una madre più amorevole e affettuosa 🙂

  • Paola scrive:

    ragadi che tragedia! le ho avute dopo 4 giorni e ci hanno messo più di 40 giorni a passare, sangue, dolore e lacrime, ma io testarda e forse invasata ho insistito, l’ho allattatta 11 mesi, dopo i primi mesi la situazione si è risolta e mi sono goduta i nostri momenti! non l’ho fatto solo per gli anticorpi e tutto il resto…lo volevo per me, fortemente. credo che ogni neo mamma debba seguire il proprio istinto, perchè è quello che conta. io l’ho fatto nonostante tutti mi dicessero “ma non importa passa al latte artificiale!”. credo che la diatriba non sia tra latte materno e artificiale ma nel voler omologare tutti e pensare che la maternità è un’esperienza uguale per tutte. Non mi pentirò mai della scelta che ho fatto e mai ci si dovrebbe pentire per la scelta opposta. Bollea diceva “le mamme non sbagliano mai” seguire il proprio istinto e fregarsene dei consigli di tutti gli altri.

  • Io ho allattato il mio bambino esclusivamente al seno solo un mese e mezzo ed alla prima poppata al biberon ho pianto disperata. Adoravo quel solo nostro stare insieme… Poi ho comunque continuato fino al sesto mese, ma sempre integrando con il latte artificiale. Io personalmente lo adoravo, ma che male c’è nel dare il biberon! La salute di tutti prima di tutto.

    • Babalà scrive:

      Annunziata, leggendoti mi da un gran gusto immaginare quante zone di grigio ci siano tra “allattare a manetta” e “dare il biberon”, e di come sia bello parlarne senza troppe remore o preconcetti 🙂

  • Io ho allattato al seno per mia scelta, e l’ho trovata un’esperienza bellissima da un lato e stressante dall’altro… ho avuto la fortuna di non avere ragadi e questo mi ha agevolata nel perseverare con l’allattamento al seno però mio figlio per i primi due mesi di allattamento solo al seno la notte dormiva poco perché aveva sempre fame e io ero costretta ad allattarlo di continuo col risultato che non dormivo più, lo mettevo accanto a me e mi addormentavo con lui attaccato al seno che ovviamente dopo 10 minuti crollava per poi riprendere a ciucciare dopo poco facendomi saltare in aria… alla fine di questi due mesi ero diventata isterica e ho deciso per l’allattamento misto (mio figlio è sempre stato di bocca buona e non l’ha sconvolto la dualità dell’allattamento) fino al quinto mese, di giorno il mio e la sera prima della nanna il biberon, qui l’intervento della pediatra è servito solo per farmi consigliare un latte simile a quello materno. Risultato: mio figlio dormiva tutta la notte e pure io.

  • […] previa centrale totale, molte ansie e qualche rischio, più di 1 mese di ricovero prima del parto, poco latte. Ma come sempre, le fortune hanno il sopravvento sulle sfortune, che oggi non ricordo neanche più. […]

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